Due punti fermi su tutti: il contenzioso non poteva seguire un procedimento per lodo, l’assegnazione diretta non era regolare. Questa è la sintesi di ciò che ha pronunciato la Corte d’Appello di Bari in merito alla sentenza Aci Foggia. Il comune di Margherita di Savoia ne esce illeso, perché il lodo arbitrale che lo costringeva a pagare ben 362mia euro nei confronti di Automobile Club di Foggia e Campagnia Margherita Parcheggi è stato reso nullo. Tutto è iniziato nel 2008 quando l’amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Bufo ha stipulato una convenzione con Aci per il servizio di regolamentazione della sosta nel centro abitato con l’istallazione di photored e autovelox lungo le strade periferiche, a cui non è stato corrisposto il compenso dovuto. Nel 2011 l’azienda foggiana ha promosso un procedimento di lodo arbitrale nei confronti dell’ente salinaro che nel luglio 2013 è stato condannato al pagamento di 362mila euro più le spese accessorie per un ammontare di 400mila euro totali.

L’amministrazione attuale, quella guidata dal sindaco Paolo Marrano, ha deciso di impugnare l’atto e di non pagare un debito sicuramente cresciuto negli anni. Una mossa vincente che ha consentito al comune di risparmiare un bel pò di soldi, perché in base alla legge finanziaria del 2008 il contenzioso avrebbe dovuto seguire un giudiziario ordinario e non un semplice lodo, oltre al fatto che l’affidamento diretto del servizio non era regolare in quando ci sarebbe dovuto essere obbligatoriamente un bando pubblico, come testimonia il provvedimento preso nel 2010 dall’autorità nazionale anticorruzione che ha bocciato un altro caso simile. I giudici della Corte d’appello di Bari hanno annullato la sentenza di condanna, mettendo fine a un problema che di fatto è stato ereditato dal passato.