«Vorrei ricordare che tre anni fa in Consiglio comunale come assessore allo sport ho proposto di dare in concessione la tensostruttura alla Salins». Ad affermarlo è il vicesindaco di Margherita di Savoia, Angela Cristiano, in merito alla vicenda del tensostastico comunale. «La società sportiva aveva proposto un piano finanziario con il quale si prevedeva intervento di adeguamento della struttura per poter disputare le gare del campionato di serie A/2. L’obiettivo era quello di far giocare la prima squadra a Margherita di Savoia. Ma questa cosa non è mai avvenuta. Inoltre, avevano presentato la progettazione per i lavori di adeguamento della struttura e oggi non possono dire che non si possano realizzare. In questi tre anni – nel 2013 ha avuto inizio la concessione – non sono mai stati rendicontanti i lavori per la manutenzione straordinaria della struttura che avrebbero dovuto compensare il canone annuale di 2.500 euro che la Salinis doveva al Comune, come previsto nella convenzione. Non hanno pagato le utenze – spese di acqua, luce e gas – che sono state invece saldate dal comune, quindi dai salinari».

«Abbiamo avviato tutte le procedure di revoca della concessione quando la società sportiva è diventata inadempiente nei confronti del comune. Non c’è stata nessuna ripicca politica, come vogliono far credere i dirigenti della Salinis, e lo dice anche il Tar Puglia nella sentenza del 9 giugno scorso: la Salinis aveva fatto ricorso contro la risoluzione della convenzione sostenendo che l’amministrazione aveva preso quell’iniziativa per ripicca nei confronti di Domenico Lodispoto – allenatore e figlio del presidente emerito Bernardo Lodispoto -, consigliere comunale con un ruolo politico di opposizione. I giudici lo hanno scritto chiaramente: “Tale circostanza non può rivestire alcun rilievo giuridico e non argomento della controversia”. La Salinis non ha pagato e per questo la convenzione doveva essere annullata. Hanno chiesto di fare una transazione sui soldi da pagare dopo aver avviato il contenzioso con il comune: un doppio gioco che non si poteva accettare. Non abbiamo mai strumentalizzato politicamente questa storia, come invece hanno fatto i dirigenti della Salinis. Vorrei ricordare che un momento di vergogna è stato dover leggere e vedere sui giornali e le tv nazionali, il buon nome di Margherita di Savoia macchiato dal comportamento ignobile di alcuni tesserati della Salinis nei confronti degli arbitri al termine di una gara nel tensostatico. In quell’occasione abbiamo preferito tacere invece di cavalcare politicamente l’episodio. Il presidente Salvatore Forte prima di pontificare, si ricordi che la sua società è stata radiata: altro che impegno sociale, altro che lutto per la chiusura del tensostatico».