Il futuro che non dimentica il passato, anzi lo valorizza. Giovani e anziani insieme in un unico progetto che testimonia quanto la storia sia lo scrigno che racchiude scelte giudicate giuste o meno giuste, cause, aneddoti, motivazioni di ciò che nel presente ciascuno vive. Insomma, «La storia siamo noi, nessuno escluso», come scrive il cantautore romano Francesco De Gregori, proprio a indicare che tutti sono attori, anche chi senza meriti né colpe è riuscito a sfuggire ai bombardieri della Raf (Royal Air Force) inglese. “Lo Scrigno della Memoria”, un nome azzeccato per un libro creato e assemblato nelle sue parti dai ragazzi del gruppo giovanile interparrocchiale di Margherita di Savoia “Racconti…amo le feste” sotto la guida dei docenti Carlo Tavani e Sabrina Damato. Un lavoro meticoloso durato mesi interi di ricerca delle fonti storiche dirette, di scrittura dei testi e delle poesia per ottenere un volume che racconta la storia salinara e presentato attraverso la voce dei ragazzi e una chitarra che ha accompagnato, per esempio, con “Sound of silence” del duetto statunitense Simon e Garfunkel.

«Lo Scrigno della Memoria – afferma il professore Carlo Tavani – nasce dalla volontà di trasmettere ricordi, emozioni, sensazioni e speranze che appartenevano a un mondo passato per rilanciarle verso il futuro. Ci siamo riusciti in semplicità con tanta dolcezza, perché i ragazzi vanno avvicinati con dolcezza e con delicatezza. Con la collega abbiamo instaurato sin da subito un bel legame coi ragazzi che a loro volta hanno recepito le vecchie tradizioni e le hanno trasformate». Un aneddoto va raccontato, cioè quando nel 1943 con la firma dell’armistizio fra Italia e Alleati, i bombardieri inglesi avrebbero voluto rasare al suo Margherita di Savoia, ma miracolosamente i lancia missili si incepparono contemporaneamente a tutti gli aerei dello stormo, salvando la vita alla popolazione salinara di cui gran parte era in preghiera davanti all’icona del Santissimo Salvatore. «Servendoci anche del laboratorio di scrittura – ha continuato la professoressa Sabrina Damiani – i ragazzi hanno potuto giocare con le parole chiave della festa, per esempio Santissimo e Addolorata, e hanno portato il passato delle feste patronali nel loro quotidiano. Il tempo di ieri e il tempo di oggi diventano tutt’uno in un verso. Adesso vorremmo che i nostri ragazzi scrivessero di loro e di quelli che sono i loro sogni e le loro speranze. Possono descrivere un paesaggio e tutto quello che fa parte dei loro 15-16 anni e fra qualche mese io e il docente saremo pronti a pubblicare una nuova opera». Dai due parroci delle chiese madri è l’appello ai salinari: «Lo Scrigno della Memoria – secondo don Matteo Martire, parroco della chiesa del Santissimo Salvatore – vuole essere un atto concreto di rinascita della nostra città. Con questo lavoro sono state bandite ogni forma di rivalità, di gelosia e di rancore, cercando di mettersi in piedi, perché questa città ha ricevuto tanto da Dio ed è giusto che questi doni vengano messi a frutto. Siamo stanchi delle troppo parole. Adesso ci vogliono i fatti e i nostri ragazzi ce lo hanno testimoniato». Padre Alberto, parroco della chiesa dell’Addolorata ritiene: «I giovani vanno inconraggiati e mai giudicati, perché sono il presente e il fututo. La continuità fra passato, presente e futuro è molto importante perché una realtà senza radici è una realtà condannata a morire. L’esperienza ha un suo peso e chi ha vissuto in passato, adesso ripone nei giovani le sue speranze».