La piena non è ancora arrivata, ma il fiume Ofanto ingrossa a vista d’occhio. I punti d’osservazione sono tre: al confine fra Margherita di Savoia e Barletta, zona Sette Ponti, il ponte romano che segna il confine fra Canosa e Cerignola. Da questi posti di fatto si entra nell’Aufidus, come lo chiamavano gli antichi romani, perché sono stati ricavati all’interno degli argini originali del fiume. Lo stato di degrado in cui versa L’Ofanto è da fare paura, come se il fiume non vedesse un’opera di manutenzione dai tempi che furono. Alberi spezzati, vigneti abusivi e detriti rovinano una delle zone simbolo della storia dell’Italia. Il punto che più di tutti è un libro di storia a cielo aperto è il tratto dove il fiume scorre sotto il ponte romano. Qui l’Ofanto quando è a pieno carico invade la carreggiata che si trova sul ponte di fronte a quello romano, cioè dove passa la Strada Statale 529, ma finora questo pericolo è ben lontano. Per sorvegliare il livello dell’acqua sono stati messi dei massi distanti circa un metro e in vari punti che vengono coperti man mano che il fiume ingrossa. Asciutto è anche il terreno antistante i fornici sotto al ponte romano.

Diversa è la situazione in zona Sette Ponti nell’agro di Barletta, dove l’Ofanto ha invaso i vigneti abusivi coltivati nel suo letto ed è salito fino a metà del sentiero fatto da chi si è impadronito illecitamente di quei terreni. Anche qui il degrado è ai minimi storici con canne lungo la strada, piattelli in cemento, di quelli utlitizzati sotto le viti per non farle sprofondare nel terreno, abbandonati nella vegetazione spontanea. Ingrossamento del fiume che è palese anche se lo si guarda dalla 16 bis, poco più avanti dall’ingresso della SP 3. Più contenuta è la situazione al confine fra Margherita di Savoia e la città della Disfida dove oltre alle lastre di eternit abbandonate e le vigne coltivate quasi nel fiume, il livello dell’acqua si è alzato ma resta ancora negli argini. Chiaramente va specificato che il fiume Ofanto, navigabile ai tempi di Roma antica, è in piena quando nella provincia di Avellino, dove nasce, piove abbondantemente o nevica molto come nei giorni scorsi.