Il livello del fiume Ofanto è decisamente aumentato, ma la situazione è sotto controllo. In 24 ore l’Aufidus, come lo chiamavano gli antichi Romani, ha incorporato una buona quantità d’acqua dovuta allo scioglimento della neve caduta nella provincia di Avellino, dove nasce, fino ad arrivare a un’altezza pari ai 3,57 metri. Per capirlo è sufficiente recarsi sul ponte Romano, al confine fra Canosa di Puglia e Cerignola, e affacciarsi per vedere il fiume accorrere sotto i fornici, dove fino a ieri si poteva raggiungere a piedi la sua sponda. Le pietre, messe a circa un metro di distanza fra loro, proprio per segnare il livello dell’acqua, ormai sono coperte.

Nelle prossime ore il livello dell’Ofanto salirà ulteriormente, del resto era navigabile ai tempi di Roma antica infatti le dune che costeggiano la stradina interna non solo altro che gli argini oroginali, ma finora tutto rientra nei limiti.