Il 2 febbraio si è celebrata la Giornata Mondiale delle Zone Umide, sancita dalla Convenzione di Ramsar (2 febbraio 1971), un accordo internazionale che, da allora, ha permesso di identificare le più importanti aree umide del mondo. Legambiente ha organizzato in tutta la Penisola (dal 2 al 5 febbraio) tante iniziative tese a valorizzare“stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti con acqua stagnante o corrente dolce, salmastra o salata, comprendendo aree marittime la cui profondità in condizioni di bassa marea non supera i sei metri”, e tutte quelle superfici fondamentali per la mitigazione dei cambiamenti climatici, molto spesso trascurate e a rischio. Anche quest’anno Legambiente Puglia e il circolo territoriale di Margherita di Savoia, con la collaborazione dei Carabinieri Forestali, Atisale e il comune di Margherita di Savoia, nelle giornate del 4 e 5 febbraio, hanno aperto le porte della Riserva Naturale della Salina di Margherita di Savoia, per valorizzare e far conoscere ai visitatori questa importantissima zona umida, la più importante del bacino mediterraneo.

In solo due giorno sono stati circa 70 i visitatori, provenienti da tutta Italia, che hanno accolto l’invito e hanno desiderato scoprire e conoscere la biodiversità racchiusa in questo polmone naturale. «Il nostro obiettivo è quello di far conoscere sempre più questo patrimonio di biodiversità, questa ricchezza naturale che la natura  ha donato proprio a Margherita di Savoia – ha spiegato Ruggero Ronzulli, presidente Legambiente di Margherita di Savoia. Le zone umide sono aree a rischio scomparsa a causa dell’impatto antropico e dei cambiamenti climatici, ed è nostro scopo far rivivere queste aree importantissime per il nostro paesaggio e la nostra vita, sotto una nuova veste fatta di collaborazione tra cittadini e natura. Ma soprattutto per un nuovo sviluppo sostenibile del territorio».