Il carnevale è tornato a Margherita di Savoia. Per l’esattezza erano 27 anni che nella cittadina del sale non si festeggiava l’antica festa popolare che, nella tradizione locale, ha la funzione di chiudere ogni tipo di festeggiamento per dare inizio alla Quaresima, tempo di astinenza e di preghiera. L’ultima edizione è stata nel 1990, il celebre carnevale rimasto nella storia salinara e che in questi anni in tanti hanno cercato di imitare senza successo. Ieri come oggi qualche personaggio è rimasto lo stesso, uno su tutti il dj Lele Procida, uno dei simboli salinari, che con un microfono ha coinvolto la gente. Lo spirito è stato lo stesso: scolaresche vestite a tema, ragazzi e adulti in maschera, tutti a simboleggiare che Margherita di Savoia esiste ancora ed è ancora capace di creare, a patto che a capo ci sia qualcuno in grando di stimolare e smuovere.

Questa volta a capo non c’è stato un politico o in imprenditore, ma un sacerdote che al centro della sua missione pastorale ha sempre messo i giovani: don Michele Schiavone, parroco della chiesa Beata Maria Vergine Ausiliatrice di Punta Pagliaio. Esatto, grazie a lui il quartiere meno considerato di tutta la città è riuscito a dire la sua e a unire tutti i salinari in una manifestazione ormai morta da quasi 30 anni. Preziosa è stata la collaborazione delle scuole dell’istituto comprensivo, quindi elementari e dell’infanzia, con ciascuna classe vestita a tema in modo da rappresentare doversi stati con diverse culture. Chi si è mascherato da cowboy con tanto di speroni e pistole, chi da francese o tedesco o americano con la statua della libertà, chi addirittura da popolo tribale o da personaggio delle favole. «Abbiamo voluto partecipare all’iniziativa promossa dalla parrocchia dell’Ausiliatrice e da don Michele Schiavone – ha affermato la preside Maria Rosaria Albanese -, perché per noi il territorio è fondamentale per la formazione dei bambini e vorremmo che i bambini lo vivessero con un approccio positivo per creare il giusto livello di partenza per una solidarietà sociale. Un momento utile a creare un rapporto con le loro famiglie, i loro amici e i loro cari».