Una festa non esteriore ma spirituale. Questo è il significato dell’8 marzo per la comunità delle parrocchia Maria Ausiliatrice, del quartiere Punta Pagliaio di Margherita di Savoia, che con la sua associazione culturale ha voluto dare un taglio non consumistico a una festa che poi festa in realtà non è. «Per il secondo anno – ha affermato il parroco don Michele Schiavone – viviamo nella preghiera il ricordo di tutte le donne. Cominciamo al mattino con le lodi, mettendo tutte le mamme, le nonne e le consacrate nelle mani della Madonna. La sera condividiamo l’Eucaristia tutti insieme».

Questa giornata, lo ricordiamo, nasce come commemorazione di tutte quelle donne che nel corso del secolo scorso hanno pagato con la vita l’assenza di diritti conquistati grazie alle battaglie portate avanti delle stesse, iniziando dagli Stati Uniti d’America dove nel 1908 è stata celebrata la conferenza “Woman’s Day”, promossa dalle militanti del partito Socialista, da cui prese avvio un grande sciopero di 20mila camiciaie di New York che lavoravano nelle industrie in condizioni disumane. «Abbiamo voluto lanciare un messaggio, preparato dal gruppo culturale della parrocchia, attraverso due donne, una che rappresentava la donna di oggi con le sue difficoltà e l’altra la Madonna – ha concluso don Michele -. Questa festa vogliamo sempre più diffonderla, affinché la preghiera possa diventare più forte per tutte le nostre mamme, soprattutto per le donne che soffrono. Sappiamo bene che la festa della donna è nata come ricordo per tutte coloro che hanno vissuto la sofferenza, per questo vogliamo celebrarla tutti uniti come una vera famiglia».