Conoscere il futuro, il piano d’investimento aziendale, i costi, i ricavi e le vendite. Queste sono le richieste che gli operai di AtiSale, azienda che gestisce la salina di Margherita di Savoia dopo la fine della gestione dei Monopolio di Stato, hanno ribadito in uno sciopero di 2 ore per turno, fiancheggiati dalla Rappresentanza sindacale unitaria, contro la dirigenza. «Il personale rischia tanto – ha affermato Nicola Russo, sindacalista Cisl -. Le maestranze hanno perso di acquisto sul mercato di 4-5mila euro, perché hanno visto tagliato prima il premio di produzione annuale poi altre indennità, come quella legata alla pausa pranzo. Un rischio che nel 2018 potrebbe concretizzarsi in licenziamenti. Ogni richiesta che facciamo sia livello nazionale che a livello locale non viene ascoltata».

Insomma i sindacati temono che fra qualche mese ci possano essere tagli al personale, timore che viene alimentato dal fato che, a loro dire, non conoscono nessuna delle manovre economiche che l’azienda ha in programma. Il presidente del Consiglio di Amministrazione, Giacomo D’Alì Staiti, in una nota scritta ha fatto sapere: «Il Consiglio ha preso atto del sopravvento disallineamento rispetto alle previsioni del piano concordatario, valutando tuttavia la permanenza delle condizioni di sostenibilità della proposta concordataria stessa, sebbene in un quadro di incisive azioni volte al riequilibrio e al contenimento dei costi operativi nonché al reperimento di risorse finanziarie extra gestionali. Inoltre il Consiglio ha deciso un rafforzamento dei piani d’investimento nel periodo 2017-2022 finalizzato a garantire il presidio della comunità operativa dell’azienda, prevedendo circa 4milioni di euro nel periodo considerato».