Segretario del partito più grande d’Italia e papabile per la poltrona di Presidente del Consiglio dei Ministri. Poco di certo non è e in quest’ultima fase che precede le Primarie di domenica 30 aprile, a Margherita di Savoia la fascia pro Michele Emiliano del Partito Democratico ha dichiarato: «Il governatore della regione Puglia è l’uomo adatto per traghettare il PD in questa nuova veste». Il ragionamento è molto semplice: i candidati leader dei democratici sono Matteo Renzi, Andrea Orlando e il presidente Emiliano. I sondaggi, chiaramente, danno Renzi per favorito per il semplice fatto che si è appena dimesso dalle cariche citate. E questa mossa di rispettare la parola data in caso di sconfitta al Referendum Costituzionale dello scorso 4 dicembre potrebbe rivelarsi una mossa elettorale vincente. Andrea Orlando era ministro nel governo Renzi e lo è nel governo di Paolo Gentiloni. Emiliano potrebbe rappresentare il vero volto nuovo della politica nazionale e una garanzia per il sud che potrebbe sfruttare la presenza di un suo figlio ai piani alti.

Questi, ovviamente, sono solo disegni politici. La realtà mostra Matteo Renzi che si sta apprestando a riprendere il potere più forte e saldo nei consensi di prima. «Il Partito Democratico – ha affermato Raffaele Bufo componente del comitato pro Emiliano – sta attraversando da tempo un periodo di trasformazione, periodo quasi sussultorio. Sappiamo della diaspora che c’è stata all’interno del PD – la varie scissioni fra Sinistra Italiana, chi è uscito e chi è rimasto -. L’istanza principale che è venuta fuori dalla base dei cittadini può essere definita la madre di tutte le istanze perché coinvolge il lavoro, la sicurezza, il welfare, l’ambiente e la partecipazione. Noi del comitato pro Emiliano di Margherita di Savoia siamo convinti che non possa esserci una vera trasformazione se non ci sia una partecipazione vera e attiva da parte dei cittadini in quello che è un partito che si definisce democratico e che tale deve essere».