Il tratturo grande di Torre Petra ha fatto da argine, altrimenti l’acqua avrebbe inondato anche i terreni che si trovano oltre l’antica posta per le pecore. Questa volta non c’entrano nulla gli acquazzoni o i problemi legati ai canali di scarico, la porzione di arenili che si trova al confine fra Margherita di Savoia e Zapponeta è stata allagata da una rottura a un raccordo del tronco principale del Consorzio di Bonifica, poco dopo la chiesetta di San Michele, avvenuta questa notte alle 4 circa. A danneggiare i raccolti delle carote e a rallentare i lavori di apertura dei servizi di balneazione non è stata l’acqua venuta giù dal cielo, ma l’acqua venuta su dai terreni. Per precisare: non si tratta dell’acqua dell’Acquedotto Pugliese che scorre dai rubinetti delle abitazioni, ma dell’acqua utilizzata dagli agricoltori per irrigare i raccolti.

I danni non sono stati quantificati ma sono parecchi. Le carote sono immerse in 1 metro d’acqua e alcune galleggiano. I terreni quando verranno ripristinati, comunque saranno una distesa di fango e non si potrà camminare neanche sopra. Le strutture amovibili in legno montate dal gestore di uno stabilimento balneare sono quasi sprofondate nella sabbia e gli ombrelloni sono stati divelti dalla forza dell’acqua che addirittura ha portato sul ciglio della strada un piccolo frigorifero del bar sulla spiaggia. La chiesetta storica costruita dai salinieri ha subito qualche piccolo danno perché, restando in ammollo per tutta la notte, l’acqua è entrata rovinando i lavori di restauro appena ultimati. Già questa notte i tecnici del Consorzio sono intervenuti e hanno chiuso la rete idrica del Distretto 16 che resterà senza acqua fin quando verrà riparata la rottura. Nelle prossime ore dovrebbero arrivare le idrovore per aspirare l’acqua dai terreni e buttarla nel mare.