Punta Pagliaio torna a vivere grazie alla parrocchia Beata Vergine Maria Ausiliatrice che, in occasione della festa della Madonna che dà il titolo alla chiesa, ha organizzato 3 giorni dei festa. Dopo il letargo invernale, sul lungomare Cristoforo colombo si sono vesti bancarelle, commedia in vernacolo e concerti, con tanto di imitatori di Al Bano Carrisi e Adriano Celentano, che hanno attirato non solo i salinari stessi, ma anche persone provenienti dalle città limitrofe come Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia. Gli organizzatori lo considerano un buon risultato e dare loro torto non è possibile, perché anche solo vedere gente che passeggiava e spendeva nelle attività a Margherita di Savoia è stata una conquista. Il parroco don Michele Schiavone, dopo la celebrazione religiosa chiaramente, ha voluto scuotere i salinari coinvolgendoli in una festa che se non fosse stato per la parrocchia sul lungomare non si sarebbe mai fatta. Fra i commercianti c’erano attività del posto che hanno messo il proprio banco vendita, di frutta, verdura, giocattoli e hanno pubblicizzato la propria merce che è stata venduta anche a chi  nella cittadina del sale magari è venuto solo per la festa dell’Ausiliatrice. Il bilancio è presto per tirarlo, ma finora può considerarsi positivo. Insomma la chiesa fondata da don Minguccio si rivela ancora dopo oltre 50 anni perno trainate di un quartiere intero e vasto come Punta Pagliaio.

La parola ai commercianti: «È stato un sogno vedere il quartiere in festa. Magari fosse così almeno nei mesi estivi: le nostre attività rifiorirebbero. Noi siamo disposti a lavorare senza chiedere regali a nessuno: per stare qui abbiamo pagato il suolo pubblico e le spese della luce, ma ci va bene perché è giusto sborsare soldi per ricevere un servizio efficiente e redditizio come in questi giorni di festa della parrocchia. Questo chiediamo: servizi in cambio dei soldi che noi versiamo. Siamo sempre pronti a sostenere attività e feste come queste. Nei giorni scorsi è stato dimostrato che con po’ di vita in questa città si può vivere meglio. Le idee ci sono: basta saperle realizzare come ha fatto il parroco. Grazie don Michele e grazie ai tutti coloro che si sono impegnati in questa bella sfida».