Il Partito Democratico e il movimento politico Margherita Migliore, in due note stampa differenti, hanno denunciano che la società Trevi Energy in futuro potrebbe installate le pale eoliche nel mare di Margherita di Savoia. Gli animi si sono infiammati in seguito alla pubblicazione sull’albo pretorio del Comune del documento riportante la richiesta di rilascio della concessione demaniale marittima presentata dalla società alla Capitaneria di Porto di Manfredonia per costruire una centrale elettrica eolica offshore nel golfo, denominata “Margherita di Savoia”. Questo, va precisato, è solo un atto dovuto che serve ad avvisare i comuni coinvolti (Manfredonia, Margherita e Barletta) dell’esistenza di questa istanza, in modo da dare a istituzioni e cittadini la possibilità di presentare, presso la Capitaneria, osservazioni in merito al progetto. Il termine è stato fissato entro 30 giorni dalla pubblicazione, cioè fino al prossimo 6 febbraio. «Vecchia e cattiva abitudine quella di far passare scelte vitali per la nostra economia sulla testa dei cittadini – ha dichiarato il Pd -. Dopo una svendita ampia del nostro territorio, si cerca di svendere l’ultima area disponibile e fruibile per la nostra collettività e fiore all’occhiello della nostra città. Costruire delle pale eoliche in mare, significa deturpare il nostro paesaggio che è già abbastanza provato.Tale istanza va rigetta, così come fatto in passato».

Infatti, lo ricordiamo, questa è storia già vissuta nella capitale pugliese della balneazione attrezzata. Nel 2013 scesero in campo le associazioni ambientaliste di Manfredonia che minacciarono un ricorso al Tar e una richiesta di procedura di infrazione comunitaria nel caso in cui venisse impiantato un eolico offshore nel golfo da loro definito «di riproduzione della specie». I pescatori, invece, sulla carta si videro limitare di molto la propria zona di pesca. Il movimento Margherita Migliore ha ricordato che già «nel 2008 e nel 2013 il Consiglio comunale espresse in modo unanime parere sfavorevole all’iniziativa. Invitiamo pertanto l’amministrazione locale a indire un Consiglio monotematico per avere chiarimenti in merito. Sollecitiamo le associazioni ambientalistiche, le organizzazioni turistiche e tutte le forze politiche a costituire un comitato contro tale progetto che rischia di deturpare la nostra costa e infliggere un colpo mortale al turismo».