In relazione alle dichiarazioni rese a mezzo stampa dal Circolo Legambiente Margherita di Savoia (leggi l’articolo) ci corre l’obbligo di precisare quanto segue.

  • La delibera di Giunta Comunale n. 200 del 6.10.2015 indica espressamente che il protocollo d’intesa con Legambiente va sottoscritto con il Presidente del Comitato Regionale di detta Onlus e non prevede la possibilità di deroga, configurando pertanto un difetto di legittimazione attiva che rende nullo l’atto. A poco valgono le dichiarazioni riportate dal locale Circolo Legambiente, in cui il Presidente Regionale Francesco Tarantini espone in maniera generica le motivazioni per cui la firma sarebbe stata delegata. Ma il problema è che la delega non era prevista dal protocollo d’intesa e non è pertanto ammissibile che l’amministrazione comunale in carica nel 2015 abbia sottoscritto un accordo palesemente contra legem.
  • Il protocollo d’intesa sottoscritto in data 7.10.2015 dal Comune di Margherita di Savoia e Legambiente (n. 18652 del 7.19.2015) è vieppiù da considerarsi privo di validità ed efficacia non risultando specificato un aspetto fondamentale come la durata della concessione delle attività svolte. Un affidamento sine die rappresenterebbe infatti una violazione delle più elementari norme di diritto pubblico di cui l’Ente Comune non può rendersi responsabile. Irricevibile il parallelo che Legambiente compie con il protocollo d’intesa sottoscritto nel 2007 tra Comune ed Atisale: in quest’ultimo caso, trattandosi di una convenzione tra due soggetti istituzionali, il protocollo non necessitava dell’indicazione di un termine temporale che è invece un elemento necessario nelle convenzioni tra Ente locale e una associazione.
  • Le attività di manutenzione ordinaria di cui il locale Circolo Legambiente si fa vanto rientrano espressamente in quanto indicato nell’art. 6 del protocollo d’intesa, per cui sembra davvero fuori luogo l’autoelogio per aver semplicemente ottemperato ad un proprio dovere. Tuttavia restano tuttora non rispettati gli adempimenti a carico di Legambiente per la gestione delle aree ad essa affidate attraverso il protocollo d’intesa, né può essere accettato da questa amministrazione il rimpallo di responsabilità del settembre 2016 tra Circolo Legambiente e Comune di Margherita di Savoia. Così come ci appaiono ingiustificate e pretestuose le prese di posizione polemiche ed i contrasti con gli altri soggetti indicati da Legambiente nella propria missiva (tra cui persino i Carabinieri Forestali!).
  • Ad oggi non risulta alcun riconoscimento da parte della Regione relativamente all’apertura di un Centro Educazione Ambientale, che rappresentava un presupposto fondamentale per l’adozione del protocollo d’intesa. È quanto mai singolare che il Circolo Legambiente Margherita di Savoia dichiari di aver avviato l’iter nel 2016 e di essere tuttora in attesa di risposta (dopo due anni!) per l’accreditamento su base regionale. Possibile che in tutto questo tempo i responsabili del locale Circolo Legambiente non abbiano avvertito la necessità di richiedere chiarimenti in merito?
  • Nella loro missiva i membri del Circolo Legambiente di Margherita di Savoia si fanno vanto di aver raggiunto la cifra di 11.500 visitatori, con punte di circa 14.500 nel 2018. Ebbene, giova ricordare che negli anni precedenti alla stipula del protocollo d’intesa che ha affidato il servizio al Circolo Legambiente, il Centro Visite – a quel tempo gestito direttamente dal Comune – aveva fatto registrare dati sicuramente più significativi, che di seguito andiamo a precisare nel dettaglio:

Anno 2007: circa 21.000 visitatori.

Anno 2008: circa 26.000 visitatori.

Anno 2009: circa 38.000 visitatori.

Anno 2010: circa 38.000 visitatori.

Anno 2011: circa 41.000 visitatori.

Anno 2012: circa 38.000 visitatori.

Nel 2013, con l’avvento dell’amministrazione Marrano che poi avrebbe sottoscritto con Legambiente il Protocollo d’Intesa per la gestione del Centro Visite, il settore è stato considerato evidentemente non più strategico ed è iniziato il crollo verticale nelle presenze. Negli anni in cui il Centro Visite in Salina è stato gestito dal Comune si ricordano pubblicazioni su importanti testate (come il noto settimanale per ragazzi “Topolino” nel febbraio 2009) e riviste specializzate. Nulla di tutto questo invece ci risulta a partire dal 2015.

  • Nel protocollo d’intesa sottoscritto il 7.10.2015 dal Comune di Margherita di Savoia e Legambiente non è specificato il tariffario delle visite, approvato solo il 13.1.2016 con delibera di giunta comunale n. 7, che recepisce in toto la richiesta presentata da Legambiente in data 7.1.2016 (n. prot. 92). Per giustificare i tre mesi di ritardo l’associazione spiega che nel frattempo ha provveduto ad effettuare indagini presso altri Parchi o Enti. Ma a questo punto è lecito chiedersi: non sarebbe stato opportuno esperire simili indagini prima della stipula del protocollo d’intesa? E nei tre mesi di vacatio cosa è avvenuto? I visitatori sono entrati gratis o hanno pagato? E, in tal caso, a quale capitolo sono stati ascritti gli incassi di quel periodo? Sia come sia, la mancata indicazione del tariffario in sede di stipula del protocollo d’intesa è non solo una dimostrazione di superficialità ma configura anche la mancanza di un elemento fondamentale per la validità della convenzione.

Le conclusioni di quanto sopra esposto vengono affidate al Sindaco di Margherita di Savoia, Avv. Bernardo Lodispoto: «Nessuna ripicca da parte nostra, come capziosamente sostengono i responsabili di Legambiente Margherita, ma soltanto una decisione presa a ragion veduta a fronte di una serie di irregolarità nel protocollo d’intesa sottoscritto dall’amministrazione Marrano, come ad esempio la concessione sine die, a fronte del crollo nel numero di visitatori registrato e documentato, a fronte del mancato coinvolgimento del Comune nelle iniziative di promozione, a fronte di una gestione finanziaria piuttosto allegra, casualmente sempre in pareggio e dalla documentazione carente (le quietanze consegnate a questo Ente non sono da considerare ricevute fiscali non essendo contrassegnate da un numero d’ordine, non indicando il numero di ore per la prestazione e recando riferimenti incompleti alle generalità delle guide). Respingiamo fermamente, inoltre, le accuse secondo cui il Centro Visite sarebbe stato lasciato in uno stato di totale abbandono: almeno fino al 2013, come testimoniano i dati di affluenza sopra riportati, il Centro Visite ha funzionato a pieno ritmo. Se fra il 2013 e il 2015 sono venute a crearsi le situazioni di degrado asserite da Legambiente, sappiamo bene a chi può essere ascritta la responsabilità politica di tali circostanze. In conclusione va ricordato che per il Comune la gestione di tale servizio non può configurarsi come un business ma va organizzata in maniera efficace e puntale. A questo proposito la manifestata volontà da parte di Atisale Spa di riprogettare il Centro Visite e di procedere all’adeguamento del Centro Percorsi e Cultura va nella direzione di una maggiore fruibilità e valorizzazione delle attività turistico-ambientali che stanno a cuore a questa amministrazione comunale, essendo obiettivi ai quali non possono e non devono essere anteposti interessi di parte».