Si è svolta mercoledì 17 ottobre 2018, presso la Regione Puglia, l’audizione in 3^ Commissione Consiliare per discutere della Legge istitutiva dell’AREU (Azienda Regionale per l’emergenza Urgenza) ed a cui hanno preso parte i rappresentanti regionali di Anpas, Misericordie e Croce Rossa Italiana e dei Coordinamenti Provinciali delle Associazioni in rappresentanza dei circa venti mila volontari pugliesi impegnati quotidianamente nel sistema emergenza-urgenza 118 e, più in generale, nelle attività socio-sanitarie in favore delle fasce deboli della popolazione.

I rappresentanti del volontariato pugliese hanno salutato con favore – seppur con qualche perplessità – l’ipotesi di istituzione dell’AREU rappresentando però la necessità che il Governo Regionale chiarisca senza equivoci quale percorso intenda intraprendere per governare con serietà il passaggio dalla gestione in affidamento alle Associazioni alla gestione pubblica, con quale tempistica e con quali modalità. Forti perplessità sono state tuttavia espresse circa la compatibilità del percorso ipotizzato dal Governo Regionale rispetto a quanto sancito dal Decreto Legislativo 117/2017 che, agli articoli 56 e 57, prevede in via prioritaria l’affidamento in convenzione alle organizzazioni di volontariato in possesso di determinati requisiti. Sul punto, sarà compito dell’Organo di Governo regionale individuare idonee modalità per disattendere una norma dello Stato.

«Pur tuttavia, si rileva come la Politica regionale, questa volta per il tramite del Presidente Emiliano, Assessore alla Sanità, avverta puntualmente la necessità di rimarcare la presenza nel sistema dell’Emergenza-Urgenza 118 di “Associazioni di volontariato” dalla dubbia moralità; Associazioni di Volontariato – forse solo sulla carta e quindi non definibili tali per valori e principi – su cui la Politica regionale afferma in ogni occasione, inspiegabilmente, di “non poter far nulla” rispetto alle discutibili modalità di gestione, infangando però ignobilmente un intero sistema composto da gente per bene che ha fatto del volontariato e del rispetto delle regole una propria ragione di vita». Spiegano dalle organizzazioni di volontariato: «E’ di tutta evidenza – dicono – che ci si aspetta che il Presidente Emiliano – o da chi per esso – renda edotti tutti noi su quali siano queste “finte Associazioni” cui ogni volta ci si riferisce. Pretendiamo di saperlo – affermano i rappresentanti del volontariato – per poter prendere noi le dovute iniziative a tutela della Regione (che evidentemente non intende farlo), dell’Associazionismo pugliese e delle migliaia di volontari che puntualmente vengono gratuitamente offesi».

I relatori, durante l’incontro, hanno poi chiesto con molta praticità che si proceda nell’immediatezza ad autorizzare le Associazioni convenzionate a poter derogare i limiti di utilizzabilità delle Ambulanze affinché ogni sodalizio possa sanare i debiti contratti negli anni per ottemperare agli obblighi convenzionali – rendendo disponibili ambulanze e attrezzature all’avanguardia – evitando in tal modo di contrarre ulteriori debiti a lungo termine che non potrebbero essere evidentemente onorati. Sul tema del personale incardinato nelle Associazioni, infine, siano essi dipendenti o volontari, è stato chiesto di attuate procedure di selezione chiare e rispettose delle norme per l’arruolamento nella Pubblica Amministrazione auspicando che venga valorizzata l’esperienza maturata in questi anni da tante volontarie e tanti volontari che hanno saputo garantire – e tutt’ora garantiscono – un elevato livello di professionalità e di umanità. Sul punto, hanno espressamente richiamato l’attenzione su quanto sancito dalla Legge Regionale n. 4 del 2010 che, all’art. 30, comma 6, prevede che: “Il servizio svolto dai volontari delle associazioni di volontariato convenzionate con le aziende sanitarie per il servizio di emergenza urgenza sanitaria 118 deve essere valutato nell’ambito delle selezioni di evidenza pubblica per il reclutamento di personale per il servizio di emergenza urgenza 118”.