Pezzi di legno lavorati come se fossero resti di bare. La coincidenza diventerebbe quasi paradossale se si aggiungesse che si trovino coperti da un mucchio di cenere e terra alle spalle del cimitero di Margherita di Savoia. La particolarità è che se fossero davvero pezzi di bare, vorrebbe dire che in passato qualcuno li abbia smaltiti bruciandoli nel terreno confinante con la zona dei loculi. Chiaramente non c’è nessun fascicolo aperto dalla Procura o indagini in corso, ma è solo un ritrovamento abbastanza strano. I pezzi di legno sono di varia grandezze e presentano delle lavorazioni come quelle utilizzate per la casse da morto. Su alcuni tocchi più grandi si possono vedere in maniera molto chiara delle incisioni che richiamano a delle foglie o a disegni difficili da trovare sui dei semplici mobili o sulle porte. Il legno di cui era composto l’oggetto dato alle fiamme era tanto resistente da non bruciarsi del tutto, come testimoniano le arsure presenti. E più si scava, più emergono resti anche abbastanza grandi che ricordano addirittura i bordi delle bare.

Affermare che in passato siano state davvero bruciate delle casse da morto dietro al cimitero non si può, perché non ci sono elementi che lo mettono nero su bianco. Però 8 mesi fa, precisamente a luglio, le nostre telecamere hanno già immortalato nello stesso punto non solo pezzi di bare, ma anche croci di ferro e maniglie che solo una cassa da morto può avere.