Home Cronaca Protocollo Comune-AtiSale, Rsu: «Da respingere subito»

Protocollo Comune-AtiSale, Rsu: «Da respingere subito»

D'Alì Staiti: «Azienda estranea a questo documento»

È un protocollo fatto in giunta che non ha nessuna valenza deciosionale senza l’approvazione di AtiSale, ma i sindacati vogliono correre al riparo. Lo scorso 15 febbraio sull’albo pretorio del comune di Margarita di Savoia è stata pubblicata la deliberata di Giunta numero 193 del 2017 dal titolo: «Approvazione di un protocollo d’intesa da stipulare con AtiSale per attività di valorizzazione economica e territoriale da intraprendere nella salina di Margherita di Savoia, costituente parte integrante e sostanziale della presente, da sottoporre per l’approvazione ad AtiSale». In pratica, il Comune chiede alla società che gestisce le saline marittime più grandi d’Europa di collaborare per lo sviluppo culturale ed economico del territorio utilizzando degli spazi inutilizzati dalla Salina, come «ex bacini salanti improduttivi» citati nella delibera.

Stando alle carte la produttività dello stabilimento non verrebbe toccata, anche perché sarebbe un controsenso visto che tutto questo ha come fine incrementare l’economia salinara. Non sono dello stesso avviso le Rsu, i sindacati dei lavoratori dell’azienda, che in una nota a firma di Cisl, Uil e Cgil hanno accusato il presidente della Salina, Giacomo D’Alì Staiti, di aver partecipato: «A un coordinamento senza risposte a richieste da tempo fatte, ma con scuse banali in seguito alla delibera comunale del 15 febbraio. Una atto che avrebbe dovuto subito respingere a tutela della comunità salinara, dell’indotto e degli operai che hanno dato tutto per salvare il salvabile e che ancora sono senza futuro». In sostanza i sindacati hanno ritenuto che questo protocollo sia un accordo fra il Comune e la dirigenza per smembrate la Salina e addirittura renderla meno appetibile a eventuali imprenditori futuri. «Vista l’assenza di piani e soldi per rilanciare l’azienda – concludono i sindacati -, chiediamo alla presidenza di andare via. Altrimenti le nostre azioni saranno imprevedibili». Un’accusa che ha trovato subito una risposta da parte di D’Alì Staiti, il quale ha ribadito: «La più totale estraneità di AtiSale al documento approvato dalla Giunta comunale e non è mai stato in nessuna sua parte e in alcun modo concordato con l’azienda né nel contenuto né nella forma».

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