Il Ponte di Rivoli presenta segni di cedimento. Un’opera pubblica che unisce i territori di Zapponeta e Manfredonia, divisi dal torrente Carapelle in provincia di Foggia, è diventata poco sicura per le centinaia di mezzi che attraversano ogni giorno la strada provinciale 141. Pareri tecnici non ce ne sono, ma sta di fatto che il ponte traballa al passaggio dei camion. L’asfalto presenta degli avvallamenti, precisamente sembra come se la struttura fosse divisa in tre parti che lentamente si stanno staccando una dall’altra. Addirittura, venendo da Manfredonia, appena inizia il ponte spuntano dei pezzi di ferro che si intersecano come le dita di due mani, un meccanismo, utilizzato per tenere la struttura unita alla strada, ormai scoperto a causa dell’asfalto andato in brandelli. Una situazione critica, soprattutto perché sul ponte non passano solo le auto o i motocarri dei contadini, ma anche i mezzi superiori alle 7,5 tonnellate diretti a Margherita di Savoia come indica la segnaletica stradale.

Ai margini del ponte c’è mezzo metro di strada non asfaltata oltre il guardrail. Stando sul tratto di cemento basta che passi una macchina per sentire il ponte muoversi sotto ai piedi, con tanto di rumore metallico creato dell’oscillazione della retina di protezione. Sotto la struttura lo scenario peggiora. I ferri che dovrebbero reggere il cemento sono tutti scoperti e sfilacciati come se fossero dei pezzi di corda. Molto probabilmente è da tempo che non viene fatta una manutenzione dell’opera, perché basta toccare i pilastri con un canna, vegetazione che cresce spontanea da quelle parti, per far sgretolare l’intonaco. Oltre al fatto che fra il fango del letto del Carapelle ci siano già mucchi di calcinacci caduti e ammassati. I conducenti di mezzi con un tonnellaggio elevato rallentano prima di salire sul ponte, come se abbiano paura di ritrovarsi nel torrente da un momento all’altro.