Una città ferma da 43 anni, cioè quando è stato stipulato l’ultimo Piano urbanistico generale. Questo vuol dire che dal 1974 gran parte delle costruzioni sorte sono: «spontanee», come ha affermato l’architetto Nicola Fuzio, un termine soft per dire che sono totalmente abusive. Uno dei punti più rappresentativi a Margherita di Savoia è Zona Orno, verso Zapponeta, dove ci sono villette costruite sulla spiaggia e che sono bagnate dal mare. Chiaramente è impensabile che venga dato un ordine di abbattimento a 9 costruzioni su 10, giusto per intendersi con una proporzione, ma si sta cercando di: «dare delle risposte – ha continuato Fuzio -. Il Pug del ’74, inoltre, non è mai stato applicato appieno. Infatti, esaminando i documenti, abbiamo rilevato che è stato rispettato solo per quanto riguarda la parte residenziale. Va anche aggiunto che è un piano inadatto per il territorio salinaro, perché non è di stampo pugliese, ma di impronta romana». Insomma, secondo le parole dell’architetto il Pug ancora in uso sarebbe stato redatto senza tenere conto delle peculiarità di una cittadina immersa in un territorio che ha più vincoli naturalistici che strade, ma sarebbe stato redatto sul modello della grande città di Roma con elementi che non appartengono alla realtà locale. «Sono proprio i vincoli naturalistici del Pai e altro – ha sottolineato Fuzio – che stanno portando maggiore difficoltà nella stesura del documento».

È ancora presto per parlare di un Pug già completato e che dia sin da subito a Margherita una divisione in aree dove poter costruire case, capannoni, villette estive o altro, ma l’approvazione del documento programmatico è un atto formale che è un impegno preso dalle istituzioni di dare alla città un po’ di ordine per far crescere la città e contrastare l’edilizia abusiva che negli anni ha visto sorgere vere e proprie ville dove fino a qualche anno prima c’era una casetta rurale grande giusto lo spazio di un tavolino e una sedia. Un lavoro fatto in continuità col passato. Non a caso è stato scelto lo stesso architetto che ha collaborato con le passate amministrazioni (quelle dei sindaci Salvatore Camporeale, Raffaele Bufo, Gabriella Carlucci, secondo quanto affermato in Consiglio comunale) che hanno cercato di creare un nuovo Pug ma senza successo. Un documento approvato in Consiglio comunale con una votazione 9+1+1, cioè i 9 della maggioranza, più il consigliere di opposizione del Partito Democratico Antonella Cusmai e il fuoriuscito dal gruppo Marrano, ma non passato ufficialmente con l’opposizione, lo schittulliano Leonardo Lamonaca che ai tempi in cui si iniziava a discutere di Pug ha partecipato in qualità di assessore. «Il Pug – conclude Marrano – era uno dei punti del nostro programma in campagna elettorale e noi lo abbiamo rispettato».