Due ragazzi costretti su una sedia a rotelle da un male incurabile, ma con una passione che ha cambiato la loro vita: l’Arma dei Carabinieri. Questa è la storia di Savino e Pasquale, due fratelli di 38 e 33 anni di Trinitapoli, che vivono con mamma Grazia dopo che il loro papà, il Brigadiere Nicola Belardi, è morto a causa di una malattia. L’amore verso la Gazzella a sirene spiegate è una cosa di famiglia per i due giovani, ma a causa delle proprie difficoltà motorie non avevano mai avuto il piacere di realizzare il loro sogno. Tutto questo fin quando non c’è stato l’incontro fra due associazioni di volontariato che facevano proprio al caso loro: il club Lampeggiante Blu onlus di Margherita di Savoia e l’Associazione Nazionale Carabinieri di Trinitapoli. L’accordo fra i due coordinatori, rispettivamente Daniele Natola e Michele Galasso, è stato immediato. Il loro obbiettivo: arrivare a casa dei due fratelli con ben cinque Gazzelle a sirene spiegate.

Detto, fatto. L’accordo con la mamma era: «Quando sentirete le sirene, saprete che stiamo arrivando». Con la collaborazione della donna, i volontari delle due associazioni con cinque Alfa Romeo d’epoca dell’Arma dei Carabinieri si sono recati a sirene spiegate a casa di Savino e Pasquale. «Il più piccolo dei fratelli – ha affermato Luigi Altavilla, presidente del Club Lampeggiante Blu – si è fatto trovare già fuori dall’abitazione, invece il più grande era un po’ restio a lasciare casa dopo un anno e mezzo, ma subito dopo ha deciso di avvicinarsi e ammirare da vicino le vetture dei suoi sogni. In quella occasione abbiamo deciso di renderli “abili e arruolati” conferendo loro il titolo di soci effettivi. Attraverso particolari software e per mezzo di internet hanno potuto collaborare con noi e interagire sui social. Però data la passione dei ragazzi, è nata l’esigenza di donare loro due sedie a rotelle dotate di lampeggianti blu. Impresa non semplice vista la delicatezza delle apparecchiature, ma grazie al genio del nostro collaboratore Giuseppe Labianca, la soluzione si è subito trovata. Così Savino e Pasquale sono gli unici due ragazzi disabili ad avere un paio di lampeggianti blu sulle proprie carrozzelle. Ma i fratelli non ci hanno dato solo l’onore di diventare nostri soci, ma si sono subito messi in moto donandoci le attrezzature sanitarie di seconda mano che a loro non servivano più, utili a donare nuova vita ad altri ragazzi».