Ancora traguardi per la dancer salinara che approda nel corpo di ballo del video di Arisa. Successi dopo successi per una carriera professionale in ascesa per la pugliese doc, Giada Farano. Dopo essere approdata a “La prova del cuoco”, nota trasmissione televisiva su Rai 1, con l’inedita conduzione di Elisa Isoardi, nonché ad una serie di trasmissioni televisive, la ballerina pugliese ha eseguito le sue performance nel corpo di ballo dell’ultimo video della Canzone di Arisa con Mi sento bene appena approdato a Sanremo 2019.

La Farano già in altre occasioni ha partecipato a diversi spettacoli video quale dancer nei corpi di ballo, dal Wind Summer Festival del 2017 e del 2018, in diretta su Canale 5 da Piazza del Popolo a Roma, con la conduzione di Alessia Marcuzzi, già presentatrice del reality l’Isola dei Famosi. Giada Farano si è esibita sul palco dei più grandi artisti italiani e di fama internazionale, che con la loro musica fanno ballare milioni di telespettatori.

La margheritana doc, ha partecipato, non in ordine di tempo, nel video di “Le Canzoni”con Jovanotti, con Jake la Furia in “El Party”, a Sanremo, al Festival Della Canzone Italiana, nello spot Tim Rai, con Ambra Angiolini Feat Syria in “Io, te, Francesca e Davide”, su Rai 1 in “Special of Mina e Celentano”, “Diversity Media Awards” su Real Time, “WIND Capodanno in Musica” Canale5, “The Color Run Italia” su Radio 105 e tanti altri. Il talento della terra pugliese, è stata costretta ad emigrare al nord Italia come tanti altri artisti conterranei, prima per frequentare l’accademia “Modulo Factory”, conseguendo il diploma con il massimo dei voti e vincendo la borsa di studio per poi arrivare a poter esibirsi sui palchi delle innumerevoli trasmissioni televisive.

Continuano le gratifiche e i complimenti alla ventenne margheritana, ed ai propri genitori, i cui sacrifici, fatti da una famiglia semplice, hanno contribuito congiuntamente alla voglia e alla perseveranza di Giada Farano, al raggiungimento di traguardi importanti come dancer nei corpi di ballo. Un’altra prova della “fuga dei giovani” pugliesi, costretti ad emigrare verso altri territori, a volte in terre straniere poiché, nonostante dotati di talento e di alta specializzazione professionale, nelle proprie città meridionali non hanno la possibilità di poter emergere.