Un anfiteatro comunale gremito ha fatto da cornice allo straordinario spettacolo teatrale portato in scena da Enrico Lo Verso con “Uno, nessuno, centomila”: il famoso romanzo di Luigi Pirandello, che la regista Alessandra Pizzi ha abilmente trasformato in un originale e appassionante monologo, ha entusiasmato il pubblico che ha tributato al bravissimo attore siciliano ben sedici applausi a scena aperta più una meritatissima standing ovation finale.

In oltre un’ora di spettacolo Lo Verso ha dato corpo ed anima alle inquietudini di Vitangelo Moscarda, il protagonista del romanzo pirandelliano che incarna perfettamente – ieri come oggi – il conflitto che nasce dalla frantumazione dell’io, dalla perdita della propria identità, dalle convenzioni sociali che diventano vere e proprie maschere: centomila volti diversi, gli infiniti modi in cui ci vedono gli altri, per un individuo che solo passando attraverso l’alienante condizione del sentirsi nessuno può davvero riscoprire se stesso.

Una interpretazione di eccezionale intensità, quella di Enrico Lo Verso, che ha creato una immediata empatia con il pubblico mostrando la straordinaria attualità di un autore come Luigi Pirandello. Lo spettacolo, organizzato dalla Ergo Sum Produzioni in collaborazione con il Comune di Margherita di Savoia, si è confermato l’evento clou dell’Estate Margheritana 2019: la regista Alessandra Pizzi, visibilmente emozionata, ha auspicato che questo possa essere solo il primo passo di una lunga e proficua collaborazione con l’amministrazione comunale salinara.

Molto soddisfatto il Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto: «È stato uno spettacolo emozionante e coinvolgente che conferma l’impegno da parte della nostra amministrazione comunale di rilanciare un settore strategico come la cultura, che per troppi anni in passato è stato ingiustamente considerato di secondo piano. L’interpretazione di Enrico Lo Verso, che ha affascinato il pubblico, deve esserci da monito e diventare efficace metafora di vita poiché smaschera la nostra paura di sentirci soli e sperduti al di fuori del grido sociale delle folle e al tempo stesso ci rivela il piacere inestimabile di riscoprire la nostra vera essenza, quella che ci rende unici e irripetibili».