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Omicidio Nicola Pizzi, secondo l’autopsia l’uomo è stato raggiunto da almeno tre coltellate

Al petto, all’addome e alla gola. Ieri pomeriggio celebrati i funerali

Sono almeno tre le coltellate che hanno portato alla morte di Nicola Pizzi, il 53enne ucciso dalla ex moglie, Maria Ripalta Montinaro, 48 anni, il pomeriggio del 27 agosto a Margherita di Savoia.

È quanto emerso dalla autopsia effettuata sul cadavere dell’uomo, in base a quanto disposto dal sostituto procuratore di Foggia Rossella Pensa, che sta coordinando l’inchiesta.

In base alla ricostruzione fatta dai Carabinieri, l’omicidio è avvenuto al culmine di una furiosa lite tra i due ex coniugi, cominciata in casa della 48enne: la donna avrebbe prima ferito la vittima al petto con un coltello da cucina, poi l’avrebbe raggiunta in strada, in via Frontino, dove le avrebbe sferrato altri due fendenti, all’addome e alla gola, recidendo la giugulare.

La coppia, che aveva due figli di 19 e 25 anni, era separata ormai da sette anni, ma i rapporti tra marito e moglie erano sempre rimasti tesi, probabilmente a causa di problemi relativi al mantenimento, ma mai sfociati in denunce e contenziosi legali.

Sembra che la donna stesse attraversando un periodo difficile: pochi giorni prima del litigio finito in tragedia, era arrivata la sentenza di separazione definitiva, circostanza che potrebbe aver acuito ulteriormente i dissapori tra gli ex coniugi.

La 48enne, arrestata dai Carabinieri nella sua abitazione, dove si era rifugiata subito dopo il delitto, è attualmente detenuta nel carcere di Foggia: è accusata di omicidio volontario.

I funerali dell’uomo sono stati celebrati ieri pomeriggio, nella chiesa della Beata Vergine Ausiliatrice.

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