A seguito delle affermazioni formulate nella puntata di ieri, 2 ottobre 2019, del programma televisivo “Pomeriggio Cinque” da parte del sig. Antonio Pizzi, il Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto rilascia la seguente dichiarazione:

«Nel corso della puntata del contenitore televisivo “Pomeriggio Cinque” andata in onda mercoledì 2 ottobre 2019 il giovane Antonio Pizzi, figlio del compianto Nicola Pizzi deceduto in tragiche circostanze lo scorso 27 agosto, ha testualmente dichiarato: “Il sindaco ha deciso di non concederci, nonostante le richieste, il lutto cittadino: io credo che così ci abbia ucciso per la terza volta. Noi non abbiamo avuto alcuna istituzione presente”. L’affermazione è inesatta e mi obbliga a precisare quanto segue, premettendo che da parte mia c’è la massima comprensione per il dolore che Antonio ed i suoi familiari stanno vivendo: proprio per fare chiarezza e sgombrare il campo da qualsiasi illazione, peraltro, mi vedo costretto ad alcune puntualizzazioni.

Quando è avvenuto il tragico evento della morte di Nicola Pizzi mi trovavo lontano da Margherita di Savoia, dove ho fatto rientro solo nella tarda serata di sabato 31 agosto. Pur trovandomi fuori sede, sono stato informato tempestivamente da Don Matteo Martire, parroco della Chiesa Madre del SS. Salvatore, che in memoria del compianto Nicola si sarebbe tenuta una fiaccolata per le vie del paese e mi sono immediatamente attivato per l’autorizzazione fornendo telefonicamente disposizioni al Comandante della Polizia Locale per garantirne il regolare svolgimento. Tanto alla fiaccolata quanto alle esequie, avvenute nel pomeriggio di domenica 1° settembre, l’amministrazione comunale era rappresentata dal vice sindaco Grazia Galiotta, dal presidente del consiglio comunale Giuseppe Napoletano, dall’assessore Salvatore Piazzolla, dal consigliere comunale Salvatore Schiavone ed altri ancora.

Personalmente non ho partecipato per motivi di opportunità, essendo uno dei membri del collegio difensivo della controparte, proprio per evitare qualsiasi tipo di strumentalizzazione: da parte mia non ho mai mischiato l’attività professionale con quella istituzionale né mai lo farò, ma purtroppo devo rimarcare come le strumentalizzazioni politiche non siano mancate neppure stavolta da parte di qualche esponente della minoranza. Ed ora spiego il perché.

Desidero far sapere al giovane Antonio, del quale comprendo lo sfogo rinnovando a lui e alla sua famiglia la mia solidarietà personale e di sindaco, che alla nostra amministrazione comunale non è mai pervenuta richiesta da parte di alcun familiare, né in via formale né in modo informale, di proclamare il lutto cittadino in occasione dei funerali. L’unica richiesta in tal senso, come si evince dal documento che alleghiamo, è stata inviata via Pec all’Ufficio Protocollo del Comune alle ore 10.36 di domenica 1° settembre (sic!) a firma delle consigliere comunali Elena Muoio e Rosa Scognamiglio: ossia il giorno stesso delle esequie e per di più di domenica, cioè ad uffici comunali chiusi!

Ironia della sorte, le scriventi richiedono un “tempestivo” riscontro ad una mail inviata di domenica mattina, ben sapendo che sarebbe stata letta solo il giorno successivo e comunque dopo il rito funebre: segno evidente di una presa di posizione subdola e finalizzata esclusivamente ad un attacco politico davvero indegno poiché strumentalizza in modo vergognoso il dolore di una famiglia provata da una tragedia immane. La dimostrazione di questo uso strumentale risiede nel fatto che in paese, tramite i social, qualcuno abbia sparso ad arte la voce del servizio televisivo ancor prima della messa in onda.

Ritengo doveroso che il giovane Antonio Pizzi, al quale ribadisco la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale, sappia come si sono realmente svolti i fatti senza lasciarsi fuorviare da ricostruzioni inesatte, false e tendenziose che gli sono state riportate da taluni personaggi al solo fine di screditare il sottoscritto con una azione deplorevole sia sul piano politico che su quello umano perché specula sulla tragica morte di un padre di famiglia.

Per opportuna conoscenza questa nota, con relativo allegato, viene inviata anche alla redazione di “Pomeriggio Cinque” proprio al fine di fare chiarezza: colgo l’occasione per ringraziare la conduttrice Barbara D’Urso per la sua correttezza e per aver ricordato al giovane Antonio che la solidarietà che conta davvero è quella autentica della gente di Margherita di Savoia. Non quella, falsa e capziosa, di politicanti e mestatori alla ricerca di cinque minuti di celebrità».