«Le marinerie pugliesi sono ormai in sciopero da 15 giorni, e ai nostri piccoli pescatori resta solo la fatica del lavoro passato, il freddo della notte e i pochi soldi delle modiche quantità di pescato  sbarcato dopo il fermo biologico. Nel frattempo il 17 ottobre al MIPAAF ci sarà un incontro tra una rappresentanza dei pescatori pugliesi, la Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura e la ministra Teresa Bellanova. Sono tante le difficoltà di carattere normativo e gestionale ma anche economiche, la formazione del reddito del pescatore professionale sta diventando molto problematica». Interviene così, in una nota, il Partito Democratico di Margherita di Savoia.

«C’è amarezza in giro, soprattutto fra i pescatori giovani, ed è un vero peccato perché la piccola pesca rappresenta da sempre l’identità delle nostre Comunità. Un mestiere che si tramanda da padre in figlio lungo le generazioni che ha fatto la storia delle nostre marinerie, ma che rischia di essere solo raccontato.

È necessario invertire la  rotta nella gestione di uno strumento che dovrebbe risollevare le sorti della pesca ma che resta al palo perché non sono i pescatori a gestire le importanti risorse del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (Feamp) 2014-2020, che prevede per la Puglia una dotazione finanziaria complessiva di circa 90 milioni di euro.

A tal proposito ci siamo fatti promotori di una audizione in IV commissione regionale pugliese (competente in materia di Pesca) ed insieme alle parti sociali e alle cooperative Pesca cercheremo di portare  soluzioni ed istanze a sostegno di una categoria ormai al collasso, chiedendo una programmazione adeguata alla gestione della fascia costiera e del demanio marittimo per puntare allo sviluppo dell’economia costiera”.

La priorità è tutelare il reddito dei pescatori».