«Nelle ultime ore si sta discutendo molto sulle modalità di rientro a scuola, un rientro che deve necessariamente avvenire, ma poco si discute dell’impatto psicologico che il rientro porterà con sé». È quanto afferma il presidente dell’Ordine degli Psicologi di Puglia, Vincenzo Gesualdo, ponendo l’attenzione sull’impatto psicologico del ritorno in classe dopo sei mesi di inattività. «Milioni di ragazzi in tutta Italia fra pochi giorni inizieranno a rifrequentare le scuole dopo sei mesi di autogestione – prosegue Gesualdo – mesi nei quali è cambiata la quotidianità. Il rientro può rappresentare un nuovo sconvolgimento che non può esser ignorato».

Ansia e timore di un luogo che era considerato familiare prima del lockdown sono sentimenti comuni nei bambini e negli adolescenti i quali sono nella fase di vita di crescita e di cambiamento. «Il lockdown ha destrutturato la quotidianità di tutti – aggiunge il presidente degli psicologi pugliesi – soprattutto degli studenti che hanno dovuto riadattare i loro riti giornalieri. Adesso si sta chiedendo loro di farlo nuovamente, di tornare a vivere l’esperienza scuola, ma non nelle stesse modalità dovendo, quindi, adottare nuove abitudini».

Ruolo fondamentale in questa nuova fase di riassetto della quotidianità è ricoperto dai genitori, i quali potrebbero riportare nella vita dei propri figli quelle dinamiche che caratterizzavano la vita di tutti i giorni prima dello stop. «Accettare l’emergenza Covid e non drammatizzarla è fondamentale affinché i propri figli vivano il nuovo cambiamento nel migliore dei modi», suggerisce Gesualdo, secondo il quale i genitori, ancora una volta, devono svolgere il compito più importante. «Il primo passo è tranquillizzare la mente emotiva dei ragazzi prima di rimettersi in marcia», continua Gesualdo, il quale, ora più che mai, rimarca l’importanza della figura dello psicologo a scuola.

Con il protocollo di sicurezza siglato dal ministero dell’Istruzione viene posta attenzione alla salute e al supporto psicologico per il personale scolastico e per gli studenti quale misura di prevenzione precauzionale indispensabile per una corretta gestione dell’anno scolastico, «un’iniziativa necessaria – conclude Gesualdo – che potrà sicuramente giovare all’intera comunità scolastica».