«Vorrei aggiornarvi sulla situazione della mia famiglia: io sto meglio dopo 4 giorni di febbre e tosse costante mentre mia figlia è asintomatica. L’Usca è un servizio che funziona, faccio i miei complimenti. Sono gentili, disponibili, attenti e presenti». A scrivere è Antonio (il nome è di fantasia), lui è un “utente fragile”, un cittadino con altra patologia cronica che nei giorni scorsi ha scoperto di essere positivo al Covid: con il suo medico di base e in collaborazione con il Distretto socio-sanitario è stata attivata l’Usca, l’unità speciale di continuità assistenziale.

«Questo è solo uno dei tanti messaggi positivi e delle tante attestazioni di professionalità che stanno arrivando e che sono rivolte ai 17 medici delle due Usca già attive sul nostro territorio  – dice Alessandro Delle Donne, Direttore Generale della Asl Bt – ne siamo naturalmente felici e siamo talmente tanto convinti della loro utilità che ne prossimi giorni ne attiveremo altre 6».
E’ già stato pubblicato e scade il 3 novembre il bando per medici mentre l’Ordine dei Medici ha già inviato l’elenco dei sanitari che hanno presentato disponibilità per le Usca (così come previsto dal bando regionale pubblicato sul Burp n.38 del 19 marzo). I medici attualmente in servizio, inoltre, sono già stati convocati per contrattualizzare un aumento delle ore di servizio per portarle a 36 settimanali.
«Della utilità delle Usca avevamo contezza, ma sarebbe stato poco funzionale un arricchimento delle stesse in piena estate quando non c’erano casi di positività da Covid da gestire – aggiunge Delle Donne – per questo ora che la situazione necessita di una maggiore e più capillare presenza stiamo procedendo celermente per attivarne subito altre 6 su tutto il territorio».
Il riferimento è alla nota di Biagio D’Alberto, segretario provinciale Cgil Bat – pubblicata da alcune testate giornalistiche – in cui si lamenta la mancata attivazione delle unità speciali in estate.
«Siamo consapevoli delle tante difficoltà perché le stiamo affrontando e gestendo quotidianamente – continua Delle Donne – rispetto al personale sanitario, del comparto e tecnico abbiamo fatto assunzioni e stiamo ridistribuendo il personale in servizio alla luce della nuova organizzazione della rete ospedaliera. Ringraziamo per i suggerimenti che arrivano rispetto all’utilizzo di altre strutture, ma va considerata la complessità della presa in carico dei pazienti Covid e della necessità di avere percorsi molto ben definiti a tutela degli stessi pazienti e degli operatori. In questi giorni stiamo prendendo in considerazione opportunità di utilizzo di altre strutture già dotate di strumentazioni e competenze specifiche».