Dopo un servizio che abbiamo realizzato sulla possibilità di donare il plasma iperimmune dei pazienti guariti da covid, ho contattato il Centro Trasfusionale di Barletta dopo la mia esperienza personale con il coronavirus per effettuare la donazione del plasma.

Tante richieste di donazione, una risposta corposa da parte dei cittadini della Provincia Bat che hanno superato il Covid-19 rispondendo “presente” alla chiamata per donare il proprio plasma in un momento storico e sanitario delicato. Ma ecco i primi problemi: al Centro Trasfusionale di Barletta la gestione delle richieste è complessa e i tempi per la donazione si allungano in modo considerevole.

Mio malgrado, ho dovuto fare i conti con il Covid-19 nell’ultima settimana di ottobre. Mi sono sottoposto al primo tampone molecolare il 30 dello stesso mese risultando positivo. 10 giorni di quarantena fiduciaria, secondo tampone, esito negativo. Tutto alle spalle, il mio primo pensiero una volta superata la malattia è stato quello di rendermi utile per coloro che necessitano del plasma iperimmune. Da qui, la chiamata al Centro Trasfusionale di Barletta, così come da protocollo indicato dalla Asl Bt, poi l’amara scoperta. O meglio, la comunità ha risposto in modo brillante all’appello per donare il proprio plasma, il problema sorge dopo: la gestione delle prenotazioni numerose. Per quanto mi riguarda, la prima disponibilità è in data 9 gennaio 2021. Una situazione complicata e per certi versi paradossale, come confermato dall’altra parte del telefono.

«Dobbiamo rivedere le regole», «non ha senso arrivare a gennaio», parole di chi segue un regolamento ben preciso e nulla può per far sì che il sistema possa funzionare al maglio. Certamente le responsabilità non è di chi risponde al telefono, piuttosto di un sistema che ora è in difficoltà.

La generosa risposta dei cittadini che hanno avuto e poi superato il covid-19 merita di essere presa in considerazione nei tempi giusti. Bene l’appello, ottima la risposta, ma ora permetteteci di donare.

Il servizio.