Gestione illecita di rifiuti e realizzazione di scarichi di acque reflue industriali abusivi. Sono queste le accuse di cui dovranno rispondere quattro persone, indagate a vario titolo, nell’ambito di un’operazione della Guardia Costiera e dei Carabinieri a Margherita di Savoia e che questa mattina ha portato al sequestro preventivo di un corpo idrico superficiale che a pochi chilometri finisce in mare. Indagini durate oltre sei mesi e coordinate dalla procura di Foggia e che hanno permesso di individuare un’attività di gestione e smaltimento non autorizzato di rifiuti solidi da parte delle quattro aziende di Margherita, tutte impegnate nel campo della lavorazione del sale. Le indagini dei militari sono state svolte con l’ausilio di videocamere e droni ed hanno permesso di accertare come le violazioni ambientali fossero sistematiche e non saltuarie. Obiettivo delle aziende era quella di disfarsi dei reflui industriali risultati dal ciclo di produzione sversando tutto nelle condotte abusive che portavano poi l’acqua inquinata direttamente al mare.

Delle acque inquinate più volte vi erano state segnalazioni anche dei cittadini e dei bagnanti oltre che delle nostre denunce. Fondamentale però il ruolo di coordinamento e di intervento delle forze di polizia che hanno scandagliato il territorio con particolare attenzione alle aziende ubicate nel territorio lungo i corsi d’acqua che poi sversano a mare creando pregiudizio, spiegano da Guardia Costiera e Carabinieri, all’integrità dell’ambiente marino e costiero.