Riutilizzare quello che già esiste, seguire i cicli della natura, farsi aiutare dalla tecnologia ma non farsi sostituire. E’ il concetto di sostenibilità che ha voluto portare a Trani, a Palazzo Covelli, l’arch. Elisa Valero, docente universitaria di progettazione architettonica all’università di Granada in Spagna e già insignita di numerosi premi internazionali. La professionista è stata ospite dell’Ordine degli Architetti della BAT ed ha parlato delle sue ricerche sulla luce, sul riuso, sui materiali e sulla responsabilità etica nel presente e nel futuro.

«Il futuro dipende da noi e noi siamo molto responsabili di quello che sta accadendo adesso – ha spiegato l’arch. Valero – Noi architetti dobbiamo fare un cambiamento nel nostro approccio alla forma di costuire. La costruzione ha una energia molto forte. La sfida adesso è non distruggere quello che abbiamo. La nostra deve essere una lotta per un cambio climatico. Una lotta che però dobbiamo portare avanti con speranza». L’arch. Valero ha dialogato con l’arch. Greta Torsello componente della commissione comunicazione dell’Ordine BAT e con gli architetti Luca Bifone e Roberto Carlucci. Ma tanti sono stati anche gli interventi da parte dei tanti professionisti presenti. La docente all’università di Granada si è soffermata sul suo concetto di sostenibilità con un viaggio nel suo mondo a partire dallo studio progettato e realizzato nella città spagnola. Un ufficio nato 15 anni fa, in un lotto molto piccolo per cui è stato necessario lavorare più in verticale che in orizzontale e con sfide audaci e nuove nell’utilizzo della luce e dei materiali rispetto al contesto già costruito. Di qui le tante ricerche sul riuso.

«Le città in Europa sono già costruite – ha spiegato l’arch. Valero – per questo non dobbiamo perdere quello che abbiamo, ha un valore patrimoniale ed anche un valore morale. E’ necessario fare più con meno e dunque il riuso, io non vedo altra possibilità. La sostenibilità è necessaria. Se qualcosa non è sostenibile non dura nel tempo. La qualità dell’architettura è fare meglio, non fare di più ma fare meglio ed a volte meno è meglio».

Concetti chiari e proiettati verso il presente ed il futuro. Accettare quello che la natura è e quello che sono gli uomini che poi difatto sono natura. E questo principio, ha spiegato nei suoi lavori l’arch. Valero, viene messo in mostra grazie alla semplicità, valore cardine dell’architettura, assieme ad estetica ed etica. Anche questi due principi devono viaggiare di pari passo. Una serata particolarmente apprezzata dai tanti architetti presenti a Palazzo Covelli e che ha riportato l’architettura internazionale a Trani dopo Francesca Singer, Rodrigo Antón Carrasque e Jana Crepon.

«Sono contento e felice di portare nel nostro ordine architetti di rilevanza internazionale – ha spiegato il Presidente dell’Ordine arch. Andrea Roselli – Di questo devo ringraziare sicuramente le commissioni, in questo specifico caso la commissione comunicazione che si è molto impegnata in questo evento. Ma soprattutto a programmare tutti gli eventi in programma per questo quadrimestre di fine anno».