
Sono già circa 200 le denunce per truffa presentate da inizio anno nella provincia di Barletta-Andria-Trani, un dato in lieve calo rispetto allo scorso anno, ma che non consente di abbassare la guardia. Le truffe, soprattutto nell’era digitale, stanno diventando un fenomeno sempre più insidioso, con tecniche in costante evoluzione e un forte impatto emotivo sulle vittime, spesso persone anziane.
Un fenomeno in crescita, con vittime sempre più fragili
Gli anziani, in particolare, restano i bersagli preferiti dei truffatori: vivono spesso da soli, sono meno abituati alla tecnologia e, soprattutto, più esposti emotivamente. I malviventi puntano proprio su questi fattori, sfruttando sentimenti come la paura, la fiducia e l’ansia per manipolare le vittime e ottenere denaro o oggetti di valore.
I campanelli d’allarme: come riconoscere una truffa
Riconoscere i segnali di un possibile raggiro è essenziale per prevenire o ridurre il rischio. Tra i più comuni:
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Richieste di dati personali senza motivazione plausibile (anagrafici o bancari).
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Telefonate allarmanti con falsi incidenti o arresti di parenti.
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Pressioni psicologiche per impedire alla vittima di riflettere o confrontarsi con familiari.
Tra le truffe più diffuse c’è quella del finto carabiniere o maresciallo: l’anziano riceve una telefonata da un sedicente ufficiale che annuncia il coinvolgimento di un familiare in un incidente o in una vicenda giudiziaria. A quel punto viene chiesto un pagamento immediato per “sbloccare” la situazione. Poco dopo, un complice si presenta alla porta per ritirare contanti e gioielli.
Il caso di Barletta: l’anziana che ha denunciato il raggiro
Proprio a Barletta, alcune settimane fa, un’anziana è riuscita a reagire prontamente: accortasi del raggiro subito, ha immediatamente chiamato i Carabinieri, che sono riusciti a identificare e arrestare il truffatore, restituendo dignità e sicurezza alla vittima.
L’Arma in prima linea per la prevenzione
La campagna di sensibilizzazione dei Carabinieri, attiva da diversi anni, punta a informare e proteggere i cittadini. Gli incontri pubblici, ma anche le visite a domicilio, mirano a rendere le persone più consapevoli dei rischi, fornendo strumenti concreti per riconoscere e segnalare una truffa.
Il contributo dei cittadini è fondamentale: denunciare è il primo passo per fermare i criminali. Più dettagli vengono forniti alle forze dell’ordine, più efficaci saranno le indagini.
Tuttavia, molte vittime evitano di raccontare quanto accaduto per vergogna o timore di giudizio. È importante superare questi sentimenti e condividere le esperienze, creando una rete sociale di supporto, alla quale le forze dell’ordine sono pronte a dare piena assistenza.
In caso di dubbio, un numero sempre attivo: 112
Per qualsiasi sospetto o segnalazione, i cittadini possono contattare il numero unico di emergenza 112, attivo 24 ore su 24. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza, soprattutto per chi è più esposto al rischio.