«Come facciamo a dare il nostro qualificato contributo se i tempi che ci vengono richiesti sono ristrettissimi?». E’ la sintesi del pensiero del Presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della BAT, arch. Andrea Roselli, che ha partecipato venerdì scorso in Regione alla presentazione della bozza del nuovo PRC (Piano Regionale della Coste) da parte del consigliere regionale delegato e cioè l’avv. Lacatena. Il Piano, in realtà, sta già scontando diverse contestazioni politiche interne. Ma entrando nel merito l’arch. Roselli spiega subito le difficoltà rispetto alle tempistiche richieste per condividere la proposta con enti ed ordini professionali.

«Nel corso dell’incontro l’avv. Lacatena ha chiesto a tutti gli enti e ordini professionali di fornire contributi per migliorare la bozza – ha detto Andrea Roselli – peccato che, come sempre, I tempi entro il quale fornirli è ristrettissimo. Nella bozza viene eliminata la doppia pianificazione PRC e PCC introducendo, sul modello della pianificazione urbanistica la copianificazione e favorendo la redazione del piano in capo ai comuni, veri conoscitori dei propri territori costieri».

«Ma se da un lato vengono eliminati vincoli che la legge precedente imponeva (vedi ad esempio, vincolo 15m della profondità degli arenili) – conclude l’arch. Roselli – cosa che impediva in molti tratti di costa e quindi a molti comuni di dare aree in concessione, dall’altro c’è il rischio che la nuova legge dia troppo potere ai comuni che in assenza di regole e norme certe possano legiferare a totale danno del territorio e paesaggio costiero».