Il vero premio lo hanno ricevuto tutti gli atleti: correre per 15 chilometri nella riserva naturale della Salina di Margherita di Savoia. Nel centro ofantino la biodiversità data dalla presenza del mare e della Salina non serve solo a rendere più buoni i prodotti della terra, ma serve anche a fare sport. La “Mare&Sale” è giunta alla sua 11^ edizione e continua ad attrarre corridori anche oltre il confine regionale. Addirittura c’era chi fra gli impegni podistici in calendario questa domenicale, ha scelto di partecipare a all’appuntamento sportivo fra i bacini e le vasche salanti. «La “Mare&Sale” – ha affermato Francesco Di Lecce, organizzatore – coniuga il mare e il sale per unire sport e salute in uno scenario unico che è parte integrante del podismo pugliese. Correre fra il mare e il sale è un’emozione unica che prosegue lungo la gara verso un’esplosione vitale con l’arrivo al traguardo».

Per la cronaca, ma solo per la cronaca, a tagliare per primo il traguardo è stato Francesco Marini della asd Tre Casali di Lecce, con un tempo di 53 minuti. A organizzare la gara, come ogni anno, è stata la società sportiva Margherita di Savoia Runners. Oltre 600 gli atleti partecipanti. Con la società sportiva hanno collaborato alcune attività commerciali del posto, l’Avm che ha prestato mezzi e soccorritori per il pronto intervento, l’istituto Alberghiero che ha curato il banchetto offerto agli atleti. Cuoco d’eccellenza è stato lo chef Salvatore Riontino che ha ben interpretato i sapori della tradizione, in chiave moderna, col suo piatto gourmet “Risotto d’amare”, un risotto a base di cipolla bianca Igp. Partner principale dell’iniziativa è stata AtiSale, azienda che gestisce la Salina, che ha dato la concessione per svolgere la gara in una fascia di territorio su cui insiste l’azienda. Ed è stata una risposta forte alle accuse mosse verso lo stabilimento di rilascio nell’aria di emissioni potenzialmente dannose, risultate poi fasulle, che con altri elementi hanno portato alla sospensione della produzione per tre giorni. «La presenza di così tanti atleti – ha commentato Marina Marrone di AtiSale – è la prova che la Salina non inquina. Avere la Salina produttiva, vuol dire che l’ecosistema è tutelato al 100 percento ed è privo di qualsiasi fonte di inquinamento».