È stata una miocardite acuta e non l’annegamento a provocare la morte di un bambino canosino di 6 anni, deceduto improvvisamente nel luglio scorso su una spiaggia di Margherita di Savoia, durante un campo estivo. È quanto emerge dagli accertamenti eseguiti dal Direttore dell’Istituto di Medicina Legale di Foggia, il professor Luigi Cipolloni, incaricato dal pubblico ministero Dominga Lucia Petrilli, di fare luce sulle cause della morte del piccolo.

«L’evento letale – si legge nelle conclusioni – è compatibile con una morte cardiaca, quale evenienza improvvisa, inattesa ed imprevista in assenza di segni rilevabili». Ad escludere definitivamente l’ipotesi dell’annegamento, anche l’assenza di acqua nello stomaco.

La tragedia risale alla mattina del 5 luglio 2023. In base alla ricostruzione dei presenti, il bimbo stava giocando sul bagnasciuga con un amichetto, con i piedi immersi in pochi centimetri d’acqua, quando improvvisamente si è accasciato al suolo. Immediati i soccorsi, prima da parte di un bagnino dello stabilimento balneare, che ha iniziato le pratiche rianimatorie, e poi da parte del personale del 118. Tuttavia, ogni tentativo di fargli riprendere conoscenza si era rivelato inutile.

Le indagini vennero condotte dai Carabinieri. Come atto dovuto, la Procura di Trani aveva iscritto nel registro degli indagati sette persone: i titolari della colonia, alcune mamme che avrebbero accompagnato i bambini e il bagnino del lido. Ma, alla luce di quanto emerso dagli accertamenti medici, già nelle prossime ore potrebbe avanzata richiesta di archiviazione.