Le postazioni sono attive, ma ci sono ancora i rifiuti sui marciapiedi. Di regola l’uno avrebbe dovuto escludere l’altro, ma così non è stato. A Margherita di Savoia la raccolta differenziata pare sia un’invenzione dell’ultima ora e il progetto ideato dal comune con la Sia, azienda della nettezza urbana, non funziona come dovrebbe. L’idea era questa: 7 postazioni in altrettanti punti della città in modo da spingere i cittadini a gettare i propri rifiuti in un mezzo adatto e controllato da un operaio, invece di lasciarli per strada. Questo solo in teoria, perché la pratica è ben diversa. Fra i salinari c’è chi aspetta che il dipendente vada via per poi accumulate l’immondizia sotto gli alberi o nelle aiuole. Probabilmente si ritiene che sia più comodo buttare tutto in una stessa busta, creando grandi masse di indifferenziato, senza capire che si sta creando anche una massa di costi che fra smaltimento ed ecotassa aumentano l’imposta comunale. Un mito bisognerebbe sfatarlo: immondizia indifferenziata non vuol dire immondizia buttata senza criterio, ma anche il bidone grigio ha le sue regole da seguire. È ovvio poi che possa capitare che l’operaio costringa qualche cittadino a riportare l’immondizia a casa.

Per capire la situazione basta fare una passeggiate per il centro, cioè nella zona che va circa dal Torrione fino all’ex comune. La postazione dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18 si trova alle spalle dell’ufficio postale e consiste in un picccolo mezzo a tre ruote come l’Ape 50 che nemmeno si riempie. Dalle 19 in poi il marciapiede, il giardino alle spalle della caserma dei Carabinieri e il terreno vicino alla cabina della Telecom diventano delle discariche a cielo aperto. Sacchi neri, vecchi mobili, indumenti vengono abbandonati anche il sabato sera vicino al bidoncino posizionato davanti all’Avis e questo vuol dire che tutti i rifiuti restano in bella vista fino al lunedì, perché la raccolta non viene fatta di domenica.