Il presidente è rimasto e il consigliere traballa. Non c’è bisogno di uno stratega della politica per analizzare l’ultima seduta del Coniglio comunale di Margherita di Savoia. I giochi sono stati semplici: 9 consiglieri di maggioranza contro i 3 fuoriusciti e i 3 dell’opposizione. In questa differenza numerica è facile capire chi abbia avuto più alzate di mano dalla sua parte. E così è stato. La sfiducia richiesta dalle opposizioni (Antonella Cusmai, Domenico Lodispoto, Ruggiero Piccolo, Vincenzo De Pietro, Grazia Galiotta, Leonardo Lamonaca, Vincenzo Ippolito e Ilaria Barra) nei confronti del presidente del consiglio Carmen Spera, per la seconda volta è stata rispedita al mittente. La discussione è avvenuta a porte chiuse, ma con una differenza di braccia alzate così ampia c’era ben poco da sentire. Comunque, prima per cause prettamente personali, poi per una questione addirittura morale, le due domande presentate hanno fatto la stessa fine che farebbero le altre ed eventuali domande che dovessero presentare sullo stesso tema. Assenti al Consiglio erano due dei firmatari della richiesta: Cusmai e Lodispoto, come avevano già anticipato durante la conferenza dei capigruppo.

Anche la richiesta di verifica di incompatibilità nei confronti del consigliere di opposizione Ruggiero Piccolo è passata ampiamente coi sì della maggioranza e i no della minoranza, meno il voto di Galiotta che è andata via dopo un attacco di crisi nervosa avuta in seguito a un disguido avuto col consigliere di maggioranza Raffaele Rutigliano. Insomma, Piccolo è ancora in carica e ha 5 giorni di tempo per presentare al comune delle memorie scritte. Come atto finale previsto dal regolamento si tornerà in Consiglio comunale per definite l’incompatibilità del consigliere, il quale avrà la possibilità di fare ricorso al Tribunale amministrativo regionale qualora lo ritenesse opportuno.