Sarà un 25 aprile sicuramente atipico: la ricorrenza del settantacinquesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo avviene in uno dei momenti più difficili della storia repubblicana del nostro Paese. Ma, pur nel rispetto delle misure di sicurezza imposte per il contenimento del Covid-19, non dobbiamo rinunciare al ricordo di uno dei momenti cruciali per la rinascita della democrazia in Italia. Anzi lo spirito del 25 aprile deve essere in questo difficile frangente una guida ed un grande insegnamento per cominciare a pensare ad un nuovo inizio: questo il senso del messaggio del Sindaco di Margherita di Savoia avv. Bernardo Lodispoto.

«La Resistenza – dichiara – ci ha insegnato a lottare per la libertà, per le persone che amiamo, per un’Italia più giusta e solidale: una lezione di civiltà più che mai necessaria oggi, in un momento molto delicato in cui serve senso di responsabilità, coesione sociale e spirito di sacrificio. Sentimenti nobili che la Resistenza seppe interpretare nel modo più elevato e che sono un modello sempre attuale da seguire».

La ricorrenza del 25 aprile offre anche l’opportunità per ricordare ancora una volta l’inestimabile lavoro di ricerca e di tutela della memoria storica che un gruppo di studiosi salinari, coordinati dal prof. Saverio Russo nella redazione di un volume sulla storia di Margherita di Savoia nella prima metà del Novecento, sta conducendo per ricordare i nostri caduti per la libertà: «Grazie alla certosina ricerca del prof. Bernardo Barra, di prossima pubblicazione, si sta cercando di dare il giusto risalto a figure come il partigiano Francesco Russo, di cui il prossimo 7 giugno ricorre il centenario della nascita, caduto a neanche 25 anni ad Alfonsine in provincia di Ravenna e alla cui memoria vennero conferite una medaglia d’oro ed una d’argento al valor civile. Margherita di Savoia – aggiunge il sindaco Lodispoto – gli ha dedicato una via, posta di fianco all’antico Palazzo di Città, ma l’intento della nostra amministrazione comunale è onorare solennemente la memoria di Francesco Russo e degli altri combattenti salinari per la libertà, anch’essi citati nella ricerca del prof. Barra ed i cui nomi vanno eternati per il loro sacrificio: Giuseppe Spera, Francesco Bufo, Michele De Fazio, Pietro Diaferio, Luigi D’Urso e Angelo Pesce, tutti nati nel nostro paese, caduti in Germania fra il 1943 ed il 1945 e sepolti nei cimiteri italiani d’onore a Francoforte e ad Amburgo. Invito quanti fra i nostri concittadini abbiano informazioni su altri salinari deportati in Germania, morti nei campi di prigionia o partigiani combattenti, ad indicarci i loro nominativi per arricchire ulteriormente questo prezioso lavoro di ricerca sul contributo offerto dalla nostra comunità alla Liberazione d’Italia».