Dopo 12 anni di battaglie continuano ad emergere condotte illecite per quel che concerne gli scarichi di acque reflue industriali a Margherita di Savoia. C’è tutta la soddisfazione del circolo cittadino di Legambiente dopo l’operazione di ieri mattina da parte della Guardia Costiera e dei carabinieri che hanno sequestrato un corpo idrico superficiale ed alcuni canali oltre ad aver accusato quattro persone di altrettante aziende margheritane di gestione illecita di rifiuti. «Venivamo puntualmente tacciati di terrorismo economico per il nostro paese – spiega Ruggero Ronzulli presidente di Legambiente Puglia e del circolo di Margherita – ma nel nostro mare sfociava qualcosa di strano e lo abbiamo detto allertando tutti gli organi competenti».

L’operazione di ieri arriva al termine di circa sei mesi di indagini partite dopo una conferenza di servizi svolta circa un anno fa con tutti gli attori istituzionali in campo. Immagini delle telecamere e droni sono stati essenziali per raccogliere indizi che confermassero il sistematico sversamento dei reflui nei canali. Zona Torretta è quella interessata dai sequestri preventivi di ieri con i canali che corrono anche lungo le saline. Le quattro aziende coinvolte, tutte impegnate nel campo della lavorazione del sale, sono accusate di aver svolto un’attività di gestione e smaltimento non autorizzato di rifiuti solidi. L’operazione di ieri arriva dopo un’altra grande inchiesta che aveva fatto emergere l’inquinamento del Canale Carmosino negli scorsi anni.

Legambiente ha già annunciato l’intenzione di costituirsi parte civile non appena sarà avviato un procedimento giudiziario.