Ai salinari era rimasta solo una parte da gestire, ma il degrado non dà dignità neanche ai defunti. Il cimitero di Margherita di Savoia da sempre è come se fosse diviso in due parti benché la proprietà sia del comune: la zona coperta in muratura alle spalle della cappella anni fa è stata data in affidamento alla congrega Maria Santissima Addolorata, mentre tutto il resto il comune lo ha dato in gestione a un’azienda del settore. Le polemiche sono state tante in merito all’esternalizzazione di un servizio che si credeva potesse essere curato da società salinare, ma in realtà in merito alla vicenda è stato creato soltanto del caos. Alla congrega non è stato tolto nulla, anzi con le tariffe che gli iscritti versano per i propri defunti dovrebbero rendere più dignitoso un posto che dovrebbe essere sacro. Lo scempio è sotto gli occhi di tutti: i parenti dei defunti fanno visita ai propri cari immersi nella muffa che è talmente tanta da aver coperto intere pareti di una patina verde. Già questo potrebbe bastare, ma non è tutto. Il soffitto cade a pezzi e in molti punti ci sono i ferri da fuori, la pavimentazione sta cedendo e la navata centrale sembra più un’officina che un cimitero a causa degli strumenti usati per la tumulazione delle bare lasciati vicino alla vetrata per giunta rotta. I marmi delle lapidi si stanno staccando dal muro a causa delle crepe che fanno venire giù i calcinacci.

La pulizia è un capitolo probabilmente mai aperto visto che nell’ossario ci sono ragntele e sporcizia vocino ai muri. Un struttura che cade a pezzi e adesso non c’è neanche un componente della congrega lì presente a cui chiedere informazioni o semplicemente una scopa con una paletta con cui pulire davanti alla postazione del proprio caro. Tutto questo è frutto di un fraintendimento sia all’interno della congrega che fra i cittadini: alla nuova società è stata data in gestione solo l’area gestita fino a poco tempo fa dal comune in maniera non certo regolare com’è emerso con l’insediamento del sindaco Paolo Marrano alla guida della città. Alla congrega sono stati riservati i diritti di gestione unicamente in merito ai suoi loculi e quindi la struttura fatiscente appena descritta.